La Germania e i migranti in aereo

By redazione

Si è recentemente svolta un’allarmante, delicata inchiesta, rappresenta l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, dalla quale è emerso che i tedeschi  rimandano in Italia i cosiddetti “dublinanti” (ovvero quegli stranieri che hanno presentato la domanda di protezione internazionale nel nostro Paese). Alcuni immigrati hanno raccontato che i poliziotti tedeschi li avrebbero buttati a terra e, dopo averli immobilizzati, li avrebbero ammanettati, sedati e, infine, messi su un aereo diretto a Roma. Altri hanno narrato che, pur avendo visto qualche migrante ribellarsi al trasferimento, lo stesso era poi divenuto, improvvisamente, tranquillo, addormentato sul sedile del velivolo. Tali testimonianze sono state addirittura confermate anche dal responsabile di una associazione che difende gli immigrati in Germania.

L’Avvocato Iacopo Maria Pitorri ricorda che la Convenzione sulla determinazione dello stato competente per l’esame di una domanda di asilo, presentata in uno degli stati membri delle Comunità Europee, comunemente conosciuta come Convenzione di Dublino, è un trattato internazionale multilaterale in tema di diritto di asilo. Il regolamento di Dublino II (regolamento 2003/343/CE) è stato adottato nel 2003, sostituendo la convenzione di Dublino (del 1990).  Il regolamento di Dublino II determina lo Stato membro dell’Unione europea competente a esaminare una domanda di asilo o riconoscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra (art. 51). Il documento chiarisce l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, mira a determinare con rapidità lo Stato membro competente per una domanda di asilo e prevede il trasferimento di un richiedente asilo in tale Stato membro. Lo Stato membro atto all’esame della domanda d’asilo sarà lo Stato in cui il richiedente asilo ha fatto il proprio ingresso nell’Unione europea. Uno degli obiettivi principali del regolamento di Dublino, fa presente l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, è quello  di impedire ai richiedenti asilo di presentare domande in più Stati membri, oltre che  di ridurre il numero di richiedenti asilo, “vaganti”,  che sono trasportati da Stato membro a Stato membro. Tuttavia, poiché il primo paese di arrivo è incaricato di trattare la domanda, questo mette una pressione eccessiva sui settori di confine, dove gli Stati sono spesso meno in grado di offrire sostegno e protezione ai richiedenti asilo. Attualmente, coloro che vengono trasferiti in virtù di Dublino, non sempre sono in grado di accedere a una procedura di asilo. Ciò mette a rischio le garanzie dei richiedenti asilo di ricevere un trattamento equo, oltre che di vedere le proprie richieste d’asilo prese in adeguata considerazione. A parere, invero, del Consiglio europeo per i rifugiati e gli esuli (ECRE) e dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), il sistema attuale non riesce a fornire una protezione equa, efficiente ed efficace. Si è, invero, dimostrato che il regolamento impedisce i diritti legali ed il benessere personale dei richiedenti asilo, incluso il diritto ad un equo esame della loro domanda d’asilo e, ove riconosciuto, ad una protezione effettiva. Oltre ciò, vi è una distribuzione ineguale delle richieste d’asilo tra gli Stati membri.

Alla luce di tutto questo, non vi è dubbio che, perlomeno, il trattato di Dublino andrebbe revisionato.

                                                                        Avvocato Iacopo Maria Pitorri