Papa Francesco e i migranti

By redazione

Qualche giorno fa, durante l’Assemblea Generale della CEI (la Conferenza Episcopale Italiana è l’assemblea permanente dei vescovi italiani), presieduta da Papa Francesco, alla presenza dei vescovi giunti da tutta Italia, il Santo Padre ha formulato una risposta estremamente perentoria nell’ascoltare una delle domande che, costantemente è al centro di polemiche in ambito di politica italiana. Quando, cioè, specifica l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri (che ha avuto contezza della notizia dai media), è stato chiesto a Papa Bergoglio come poter affrontare la questione dei migranti, lo stesso ha risposto con: “Risolvete voi il problema!”. Successivamente, volendo chiarire la questione, ha detto: “È un problema italiano, è vero, ma deve essere un problema europeo, di tutta l’Europa e non di un singolo Paese come l’Italia che ha fatto tanto.” Evidenzia l’Avvocato Pitorri che il Papa, nel rivolgersi ai vescovi ha citato l’esempio della Svezia, sostenendo che un Paese ha il dovere di salvare vite umane in mare, ma non può accogliere fino allo stremo, se non ha possibilità di integrare chi arriva. “Se l’Italia non può accogliere, non può integrare, non può dare i giusti servizi a chi arriva perché è ormai saturo, deve chiedere anche agli altri Paesi europei di farlo”, ha aggiunto Papa Francesco.

Fa presente l’Avvocato Pitorri, che il Papa continua a criticare la chiusura dei porti, chiedendo l’abbattimento dei muri, adeguando nel contempo la sua posizione con il nuovo contesto europeo.

Quando, a fine marzo, il Pontefice è salito sull’aereo di ritorno dal Marocco, ha affrontato la tematica dei migranti dicendo: “la Svezia ha ricevuto gli immigrati con una generosità impressionante. Imparavano subito l’idioma a carico dello Stato, trovavano lavoro, casa. Adesso la Svezia si sente un po’ in difficoltà nell’integrare, ma lo dice e chiede aiuto”. Invita, quindi, Papa Bergoglio ad una attenta riflessione, nell’accoglienza degli immigrati. Relativamente alla chiusura delle frontiere il papa ha infatti sostenuto che : “Non si può chiudere il cuore a un rifugiato, ma c’è anche la prudenza dei governanti, che devono essere molto aperti a riceverli ma anche a fare il calcolo di come poterli sistemare; non è umano chiudere le porte, non è umano chiudere il cuore e alla lunga questo si paga, si paga politicamente, come si paga politicamente anche una imprudenza nei calcoli e ricevere più di quelli che si possono integrare”.

Parole giuste e sensate, che inducono ad esaminare accuratamente, a valutare adeguatamente molteplici aspetti, con saggezza e responsabilità, nell’affrontare le scelte più opportune da fare.

Avvocato Iacopo Maria Pitorri