La Sea Watch soccorre 53 migranti al largo della Libia

Recentemente, nel nostro mar Mediterraneo, si è perpetrato un ulteriore salvataggio da parte della ONG Sea Watch. L’Avvocato Iacopo Maria Pitorri rappresenta che, in data 13 giugno u.s., l’equipaggio della Sea Watch ha soccorso 53 persone da un gommone al largo della Libia, a circa quarantasette miglia di Zawiya.  Tra le persone salvate, vi sono anche nove donne e tre bambini molto piccoli.

Spiega l’Avvocato Pitorri che l’aereo di ricognizione Colibri ha avvistato l’imbarcazione, informando le autorità competenti e la nave. La guardia costiera libica, successivamente, ha comunicato di aver assunto il coordinamento del caso. Tuttavia, quando la Sea Watch è giunta sul posto, accertando la mancanza di qualsivoglia assetto di soccorso, non ha potuto che procedere al salvataggio, così come imposto dalle disposizioni del diritto internazionale. La nave si è, poi, spostata nell’area di soccorso: la Sar (Search and Rescue)  libica.

A seguito di detto episodio, non sono  mancate  polemiche  in quanto si sostiene che dietro i salvataggi delle ONG si celano atti di pirateria per l’evidente  collegamento tra scafisti e, appunto, alcune ONG. Al riguardo,  si è  evidenziato che in una norma del “decreto sicurezza bis” è prevista la confisca dei mezzi pirati che non rispettano leggi e le indicazioni fornite.

Relativamente al “Decreto di sicurezza bis”,  tuttavia, l’Avvocato Pitorri rammenta che, di recente, l’ONU ha fatto presente al Governo italiano (tramite una lettera inviata dall’Alto Commissariato permanente presso le Nazioni Unite) che sono emerse non poche preoccupazioni in merito alla bozza del suddetto decreto, con riguardo ai diritti umani. Secondo l’ONU, “gli eventuali responsabili dovranno renderne conto”, qualora apposite inchieste accertino azioni contrarie alle norme internazionali. Più segnatamente,  fa presente l’Avvocato Pitorri, l’intimazione fatta dall’ONU al Governo italiano riguarda la richiesta di bloccare il provvedimento che multa le ONG, che effettuino soccorsi in mare.

 Il “Decreto di  sicurezza bis”, a parere degli esperti delle Nazioni Unite, “è potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti, inclusi richiedenti asilo e le vittime o potenziali vittime di detenzione arbitraria, tortura, traffico di esseri umani e altre gravi violazioni dei diritti umani”.

Da ultimo, fa presente l’Avvocato Pitorri, nella notte tra il 16 ed il 17 giugno, la Guardia di Finanza è salita a bordo della Sea Watch 3 per notificare il divieto di ingresso in acque italiane. Ciò nonostante, il capitano della nave, Carola Rackete (che ha sempre contestato il “Decreto sicurezza bis”), ha palesato la sua intenzione: non intende fare marcia indietro;  si prepara, anzi, a  puntare dritto verso le coste italiane, atteso che l’isola di Lampedusa resta certamente il porto sicuro più vicino al punto dove l’imbarcazione ha effettuato il salvataggio.

                                                                             Avvocato Iacopo Maria Pitorri

L’Avvocato Pitorri racconta dei sostenitori delle navi ONG

L’Avvocato Iacopo Maria Pitorri fa presente che, dietro la flotta delle navi ONG, vi sono dei veri e propri pilastri dell’accoglienza, che, incessantemente, continuano a far sbarcare migranti in Italia. Più specificamente, rileva l’Avvocato Pitorri, va considerato che nel 2017 il Mediterraneo centrale è stato attraversato da dodici navi “umanitarie”, che hanno contribuito all’arrivo di ben centosettantamila migranti l’anno. Oggi sono solo quattro, comprese due, al momento sotto sequestro nel porto di Licata. Da gennaio di quest’anno, coloro che si battono per l’accoglienza hanno stretto un patto chiamato “United4Med”. Quest’alleanza, ovviamente, chiarisce l’Avvocato Pitorri, favorisce la unione delle ONG (Organizzazioni non governative) superstiti e, quindi, delle loro navi. Si tratta di Mare Jonio di Mediterranea, la spagnola Open Arms e i tedeschi di Sea Watch 3, l’ultima a venire sequestrata. Il 15 maggio scorso, invero, ha recuperato sessantacinque migranti al largo della Libia. Il gommone con a bordo i migranti (poi imbarcati, appunto,sulla nave dell’ONG tedesca) è stato individuato dal Colibrì, un piccolo aereo di ricognizione dei Pilotes volontaires francesi. Generalmente fa base a Malta, ma quella mattina è decollato da Lampedusa.

Specifica l’Avvocato Pitorri che Colibrì, con Moonbird, sono i due aerei delle ONG che sorvolano il mare sponsorizzati dai tedeschi di Sea Watch. Un’operazione che comporta, però, un dispendio di denaro: per il 2018 la cifra stanziata ha sfiorato i duecentomila euro. Ogni decollo di Moonbird, un Cirrus SR22 monomotore, prevede un esborso di duemilaottocento euro. Così come è indicato nel bilancio dell’organizzazione non governativa, la spesa “è sostenuta in modo significativo dalla Chiesa evangelica in Germania”. Gli sponsor dell’accoglienza tedeschi sono tutti personaggi di spicco, testimonial e finanziatori di Sea Watch. La più influente, come sostenitrice, è Barbara Lochbihler, europarlamentare dal 2009 ed ex responsabile di Amnesty International in Germania. Grazie a questi personaggi, famosissimi, l’ONG tedesca ha raccolto 1.797.388 euro nel 2018 spendendo il cinquantacinque per cento per Sea Watch 3, la nave sotto sequestro, alla volta dell’Italia.

Fino al 22 maggio, l’unico natante con fini “umanitari” di fronte a Tripoli, in funzione civetta per i migranti, è stato il piccolo veliero Yosefa, con bandiera tedesca della ONG Resqship.

In Italia, a favorire l’accoglienza sono l’Arci e la Banca etica. La prima fa campagna per raccogliere il “cinque per mille” a favore di Mediterranea. La Banca etica, nonostante le critiche di diversi correntisti, ha permesso l’acquisto della nave con una linea di credito di quasi mezzo milione di euro.

Anche gli armatori di Mare Jonio che gode della solidarietà dell’Italia, ricorda l’Avvocato Pitorri, sono personaggi di grande rilievo. Della flotta non governativa ancora in azione fa parte l’ONG spagnola Proactiva Open Arms, con una nave omonima, che il 18 marzo scorso è stata bloccata nel porto di Pozzallo, per via dello sbarco di duecentodiciotto migranti raccolti davanti alla Libia. Il Gip di Ragusa ha disposto il via libera riconoscendo «lo stato di necessità» del salvataggio. L’ONG è stata fondata nel 2015 da due bagnini catalani che, per iniziare, ha ottenuto una ingente donazione da una compagnia marittima spagnola.
Grazie alla flotta delle ONG, le navi mercantili hanno perso molti meno soldi per l’obbligo di soccorrere i migranti alla deriva. Fondi sono arrivati anche dall’attore americano Richard Gere e da società calcistiche come il Manchester City. Dopo il dissequestro, Open Arms ha operato nel Mar Egeo, dove arriva ancora qualche profugo siriano o afghano.

Avvocato Iacopo Maria Pitorri

L’avvocato Iacopo Maria Pitorri sostiene ed illustra i servizi offerti dall’ACSE

L’avvocato Iacopo Maria Pitorri sostiene ed illustra i servizi offerti dall’ACSE

Il fondatore dell’ACSE, Padre Renato Bresciani, seguendo l’esempio
 di Padre Daniele Comboni,
si è trovato spesso al fianco di coloro che avevano autorità e che dirigevano
la storia dei popoli al solo nobile scopo di curare lo sviluppo del paese. E’
sempre stato ascoltato, anche da chi era al potere.

Fa  presente l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri che
i comboniani nascono dall’intuizione di Daniele Comboni, pioniere dei
missionari, vissuto dal 1831 al 1881, che, fin da giovanissimo, ha manifestato
la sua passione per l’Africa. Partito a venticinque anni per il continente
nero, ad ogni spedizione ha visto morire più del cinquanta per cento dei
missionari. Ha sempre voluto costruire scuole, per preparare la gente
attraverso lo studio. Ha lavorato per ben undici Università, dando importanza
anche al ruolo della donna che, secondo lui, avrebbe dovuto avere il necessario
bagaglio didattico, l’istruzione adeguata per poter fare il suo stesso lavoro
con le persone.

Ricorda l’Avvocato Iacopo
Maria Pitorri, parlando di Padre Bresciani, che, tra le straordinarie cose che
costui ha potuto realizzare, nel corso della sua esistenza, vi è stata  quella di far studiare, a sue spese, molti
giovani, permettendo loro di recarsi all’estero. E’ sempre stato convinto che,
così facendo, avrebbe potuto realizzare il piano di Comboni, vale a dire
“salvare l’Africa con gli africani”.

Per comprendere lo
spessore di Padre Bresciani, evidenzia l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, basti
pensare che lo stesso è stato l’unico tra i sacerdoti comboniani ad ottenere il
permesso di rientrare in Sudan, dopo la espulsione di tutti i missionari dal
Sudan meridionale nel 1964. 

Rappresenta l’Avvocato
Iacopo Maria Pitorri che Padre Bresciani ha realizzato davvero tanto, durante
la sua esistenza. Nel periodo in cui è stato in Italia, successivamente
all’espulsione, è stato padre spirituale dei teologi comboniani (nella
capitale). In quel momento ha scoperto la sua nuova vocazione: assistere gli
immigrati africani ed asiatici.

Nonostante qualche scetticismo e  incomprensioni,  ha fondato l’ACSE (Associazione Comboniana
Studenti Esteri), che poi è diventata Associazione Comboniana Servizio
Emigranti. Nell’ACSE è racchiuso esattamente 
il modo di pensare che lo ha accompagnato per tutta la vita.

Padre Bresciani ha aperto la sede dell’Associazione in una vecchia chiesa sconsacrata in Via
del Buon Consiglio, a Roma, offrendo sostegno a tutti e  prodigandosi per trovare vitto, alloggio e lavoro a ciascuna di 
queste persone in difficoltà.  Ha contribuito alla realizzazione della “legge
Martelli” per gli immigrati. Ha coinvolto la Chiesa di Roma nella sua opera
ottenendo aiuti dal Vaticano. All’ACSE, nel tempo, si sono aggiunti tanti
volontari, per accogliere gli immigrati.

Oggi, Padre Lino Spezia presta la propria
opera, da diversi anni, presso l’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e
Profughi.  Anch’egli con la vocazione del
missionario, è stato in Uganda, coinvolto in sparatorie e tragedie. Ha visto
morire una delle suore della sua missione, che non potrà mai dimenticare.
Attualmente contribuisce, ogni giorno, allo sviluppo dell’Associazione,
spendendosi per il prossimo e fornendo solidarietà e  l’assistenza necessaria a coloro che si
rivolgono a questo prelato dall’impegno e dalle iniziativa ineguagliabili.

L’Associazione svolge
diversi servizi, a favore degli stranieri. La scuola di lingua italiana, per
citare un esempio,  è la principale
attività dell’Associazione. Si svolgono, inoltre, un corso di inglese e un
corso di  informatica (il primo a nascere
in Italia). Basti pensare che l’ACSE è stata la prima a iniziare in Italia una
scuola di informatica per migranti con il rilascio della certificazione ECDL (European
Computer Driving Licence, letteralmente “patente europea di guida del
computer”). Tiene, inoltre, corsi di lingua italiana, differenziati per ciascun
livello, questi corsi consentono di effettuare in sede gli esami di lingua
dell’Università per stranieri di Perugia. Oltre ai corsi di lingua italiana vengono Offre anche corsi di lingua inglese.
Rende servizi per la ricerca di lavoro, 
il ritorno volontario assistito, la distribuzione di alimenti, il
sostegno a studenti universitari con borse di studio e assicura un servizio
pastorale. Sotto il profilo didattico vi sono insegnanti volontari che
provengono da varie esperienze professionali e sociali;  alcuni di loro sono specializzati o
tirocinanti DITALS (vale a dire la didattica dell’italiano come lingua
straniera). L’Associazione, attualmente, assiste complessivamente oltre 1.500
migranti l’anno. All’interno dell’ACSE, vi sono anche otto équipes
internazionali per il sevizio dentistico (metà giornata alla settimana viene
dedicata alle cure dentarie); attività che viene svolta dal 1997.

Nel
fornire assistenza sanitaria, assistenza burocratica e traduzioni, ricerca
alloggi e collocamento, buoni pasto, offerta di sussidi per viaggi e rimpatri,
deposito bagagli e documenti, recapito postale, per sostenere i migranti, la
professionalità di coloro che si attivano per l’ACSE è andata sempre più
crescendo.

Oltre ciò, rappresenta
l’Avvocato Iacopo Maria  Pitorri, l’ACSE
organizza delle  passeggiate didattiche,
che permettono di scoprire il contesto culturale e territoriale nel quale i
migranti si trovano a vivere ma che, spesso, non conoscono.

Vi è, poi uno sportello
di orientamento per il lavoro per migranti e rifugiati dell’Associazione, che ha
sviluppato, di recente, un’attività ingente, raccogliendo moltissimi curricula da parte degli utenti. Vengono, invero, organizzati per loro, da parte
della associazione, appuntamenti finalizzati al colloquio di lavoro o,
comunque, forniti recapiti telefonici, ovvero indirizzi mail, cui poter
presentare la propria candidatura. Alcuni stranieri hanno ottenuto un lavoro a
tempo parziale o duraturo.

L’ACSE  fornisce anche supporto agli studenti
universitari, per completare la loro preparazione scientifica e tecnica,
consentendo ai giovani di portare a termine un percorso di studi, in vista
anche del rientro nel Paese di origine, laddove ciò sia possibile. A tal fine,
ogni anno, vengono finanziate borse di studio erogate in collaborazione con la
Federazione delle Chiese Evangeliche e con l’associazione MIGRANTES.

L’avvocato Iacopo Maria Pitorri sostiene i valori dell’ACSE

L’avvocato Iacopo Maria Pitorri sostiene i valori dell’ACSE

L’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi, altrimenti detta ACSE, con sede a Roma, è una ONLUS nata  nel 1969 per opera di Padre Renato Bresciani, un missionario comboniano, che ha speso tutta la sua vita per gli immigrati. 

Obiettivo primario dell’ACSE, spiega l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, è quello di mantenere viva nella società la cultura dell’accoglienza, venendo incontro alle esigenze dei migranti grazie all’opera dei Comboniani, Comboniane e Volontari che si impegnano, ogni giorno,  nel fornire supporto e tutela a coloro che hanno lasciato il loro Paese di origine, nella speranza di un futuro migliore.

Per svolgere la propria opera, rappresenta l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, questa associazione autonoma di volontariato, ha un proprio atto costitutivo ed un proprio statuto. Nel corso degli anni, specie dagli anni novanta, in  virtù dell’aumento dei flussi migratori (già a far data dagli anni novanta), l’attività dell’associazione si è andata sempre più intensificando. Anche per tale ragione, dal 2000, l’ACSE è divenuta, a tutti gli effetti, una organizzazione non lucrativa di utilità sociale. Nel 2008 è stata iscritta nel registro nazionale degli enti e delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati. All’inizio di quest’anno, l’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi, rammenta l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, ha festeggiato i suoi cinquant’anni di attività. Questo giubileo è celebrato all’insegna della speranza, nel poter proseguire il suo cammino a favore degli immigrati, pur vivendo nel contesto delle nuove, mutate situazioni. In linea con lo spirito di Comboni, invero, evidenzia l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, accoglienza, solidarietà, aiuto e servizi qualificati (per favorire la integrazione degli stranieri), sono alla base di questa importante ONLUS, che vive  grazie a molte persone, laici e missionari, immigrati,  amici, volontari, che rendono, quotidianamente, una nobile opera per coloro che vi si rivolgono.

Più segnatamente, chiarisce l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, la chiusura del giubileo dell’Associazione si avrà alla fine del prossimo settembre, mese in cui si svolgerà un incontro con un gruppo di amici e volontari e con il consiglio direttivo per definire la realtà dell’ACSE in tutte le sue sfaccettature. Il consiglio rappresenterà un vero e proprio comitato di onore ove verranno chiamati a partecipare i superiori e le superiore generali e provinciali dei comboniani e delle comboniane e altre persone che hanno conosciuto Padre Bresciani,  o che sono in linea con il suo pensiero. Sarà costituto anche un comitato organizzatore.

L’ACSE, da sempre attenta alle tematiche dei migrantidella povertà edel divario fra ipaesi opulentied ipaesi meno avanzati, spiega l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, ha per filo conduttore dei suoi scopi il principio ispiratore di San Daniele Comboni, il padre fondatore dei comboniani, secondo il quale i progetti realizzati nel territorio devono dare autonomia, indipendenza e dignità alle popolazioni supportate ed aiutate.

Daniele Comboni fondatore degli istituti dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e delle Pie Madri della Nigrizia, è stato un missionario e vescovo cattolico italiano, venerato inoltre come santo dalla Chiesa cattolica. Il missionario è stato canonizzato da Giovanni Paolo II il 5 ottobre 2003 e viene commemorato il 10 ottobre. 

Comboni ribadiva sempre, alla base del suo piano missionario, il motto: “Salvare l’Africa con l’Africa!”.

Offendo molteplici servizi ed aiuti, oggi, l’associazione assiste complessivamente oltre millecinquecento migranti ogni anno. Si auspica che, offrendo un supporto così importante per gli stranieri in difficoltà, che si trovano nel nostro Paese, l’ACSE possa continuare la propria attività all’insegna della competenza, della serietà e dell’impegno che la contraddistingue.

Posta al servizio di emigrati e profughi, l’ACSE è un’associazione di missionari e missionarie comboniani e laici, sorta, in principio, per svolgere un’attività a favore soprattutto di studenti sudanesi. Diventata, successivamente un vero e proprio polo a servizio di emigranti e profughi provenienti da tutto il sud del mondo, è stata definita da San Giovanni Paolo II “una vera iniziativa di frontiera e scuola per operatori sociali che, a loro volta, avrebbe ispirato altre iniziative analoghe”. Successivamente, infatti, sempre nel pieno rispetto del principio di carità cristiana e accoglienza, che a Roma hanno preso vita altre realtà (quali la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio, il Centro Astalli). 

Il fondatore dell’ACSE, Padre Renato Bresciani, seguendo l’esempio  di Comboni, si è trovato spesso al fianco di coloro che avevano autorità e che dirigevano la storia dei popoli al solo (nobile) scopo di curare lo sviluppo del paese. E’ sempre stato ascoltato da chi era al potere.

Ricorda l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri che, tra le straordinarie cose che ha potuto realizzare nel corso della sua esistenza Padre Bresciani, vi è stata  quella di far studiare, a sue spese, molti giovani, permettendo loro di recarsi all’estero in vista di un’Africa cristiana e ben preparata. Ha sempre avuto la convinzione che, così facendo, avrebbe potuto realizzare il piano di Comboni, vale a dire “salvare l’Africa con gli africani”. 

Per comprendere lo spessore di Padre Bresciani, evidenzia l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, basti pensare che lo stesso è stato l’unico tra i sacerdoti comboniani ad ottenere il permesso di rientrare in Sudan, dopo la espulsione di tutti i missionari dal Sudan meridionale nel 1964. 

Rappresenta l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri che Padre Bresciani ha realizzato davvero tanto, nel corso della sua vita. Nel periodo in cui è stato in Italia, successivamente all’espulsione, è stato padre spirituale dei teologi comboniani (nella capitale). In quel momento ha scoperto la sua nuova vocazione: assistere gli immigrati africani e asiatici. A lui non può non andare il merito di aver visto nel fenomeno immigratorio “la missione che viene a noi”. 

Nonostante qualche scetticismo e  incomprensioni , ha fondato l’ACSE (Associazione Comboniana Studenti Esteri), che poi è diventata Associazione Comboniana Servizio Emigranti. Nell’ACSE è racchiuso esattamente  il modo di pensare che lo ha accompagnato per tutta la vita.
In una vecchia chiesa sconsacrata in Via del Buon Consiglio, a Roma, ha aperto la sede.  Ha sempre aiutato tutti, cercando di trovare per queste persone in difficoltà vitto, alloggio e lavoro. Ha, addirittura, lottato spesso con la polizia per difendere quei “suoi figli” cercando di giustificarli come ha potuto. A lui spetta anche la positiva influenza per la formulazione della legge in favore degli immigrati, la Legge Martelli;  ha ottenuto aiuti direttamente dal Vaticano riuscendo a coinvolgere la Chiesa di Roma nella sua opera; ha fatto si che all’ACSE si aggiungessero tanti volontari, per accogliere gli immigrati.

Oggi, Padre Lino Spezia presta la propria opera, da diversi anni, presso l’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi – ACSE. I comboniani nascono dall’intuizione di Daniele Comboni, pioniere dei missionari, vissuto dal 1831 al 1881, che, fin da giovanissimo, ha manifestato la sua passione per l’Africa. Partito a venticinque anni per il continente nero, ad ogni spedizione ha visto morire più del cinquanta per cento dei missionari. Ha sempre voluto costruire scuole, per preparare la gente attraverso lo studio. Ha lavorato per ben undici Università, dando importanza anche al ruolo della donna che, secondo lui, avrebbe dovuto avere il necessario bagaglio didattico, l’istruzione adeguata per poter fare il suo stesso lavoro con le persone. Padre Lino Spezia, anch’egli con la vocazione del missionario, è stato in Uganda, coinvolto in sparatorie e tragedie. Ha visto morire una delle suore della sua missione, che non potrà mai dimenticare.

L’associazione svolge diversi servizi, a favore degli stranieri. La scuola di lingua italiana, infatti,  è la principale attività dell’Associazione. All’interno della stessa, vi sono anche otto équipes internazionali per il sevizio dentistico (metà giornata alla settimana viene dedicata alle cure dentarie). Si svolgono, inoltre, un corso di inglese e un corso di  informatica (il primo a nascere in Italia).Oltre a fornire assistenza sanitaria, assistenza burocratica e traduzioni, ricerca alloggi e collocamento, buoni pasto, offerta di sussidi per viaggi e rimpatri, deposito bagagli e documenti, recapito postale, per sostenere i migranti, la professionalità di coloro che si attivano per l’ACSE è andata sempre più crescendo. Basti pensare che l’ACSE è stata la prima a iniziare in Italia una scuola di informatica per migranti con il rilascio della certificazione ECDL (European Computer Driving Licence, letteralmente “patente europea di guida del computer”). Dalla fine degli anni novanta, precisamente dal 1997, l’ACSE gestisce un ambulatorio odontoiatrico per migranti. Tiene corsi di lingua italiana, differenziati per livelli, che permettono di effettuare in sede gli esami di lingua dell’Università per stranieri di Perugia. Oltre all’italiano non viene meno la lingua inglese, vengono infatti offerti corsi che hanno per oggetto proprio  la lingua britannica. Inoltre l’Associazione gestisce servizi di assistenza legale e servizi di assistenza per la ricerca di lavoro; il ritorno volontario assistito, la distribuzione di alimenti, il sostegno a studenti universitari con borse di studio e assicura infine un servizio pastorale. L’Associazione, attualmente, assiste complessivamente oltre 1.500 migranti l’anno. Sotto il profilo didattico vi sono insegnanti volontari che provengono da varie esperienze professionali e sociali;  alcuni di loro sono specializzati o tirocinanti DITALS (vale a dire la didattica dell’italiano come lingua straniera). Per quanto concerne la scuola d’italiano (ove vengono effettuati anche degli esami), sono costantemente offerti corsi di alfabetizzazione (A1 base, A1,  A2, B1, B2). Sussiste perfino un protocollo di intesa per i test finalizzati ai permessi di soggiorno.
ACSE offre oltre ai corsi di inglese e di informatica anche attività di socializzazione, iniziative di solidarietà e di formazione civica con la partecipazione di allievi. Oltre ciò, rappresenta l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, l’ACSE organizza delle  passeggiate didattiche, che permettono di scoprire il contesto culturale e territoriale nel quale i migranti si trovano a vivere ma che, spesso, non conoscono. Vi è, poi uno sportello per l’orientamento al lavoro per migranti e rifugiati dell’Associazione, che ha sviluppato una ingente attività di raccolta curricula da parte degli utenti. Vengono, invero, organizzati per loro, da parte della associazione, appuntamenti finalizzati al colloquio di lavoro o, comunque, forniti recapiti telefonici, ovvero indirizzi mail cui poter presentare la propria candidatura. Alcuni di loro hanno ottenuto un lavoro a tempo parziale o duraturo. L’ACSE  fornisce anche supporto agli studenti universitari, per completare la loro preparazione scientifica e tecnica, consentendo ai giovani di portare a termine un percorso di studi, in vista anche del rientro nel Paese di origine, ove questo sia possibile. A tal fine, ogni anno,  vengono finanziate borse di studio erogate in collaborazione con la Federazione delle Chiese Evangeliche e con l’associazione MIGRANTES.                                                                                                   

                                                                               Avvocato Iacopo Maria Pitorri

L’avvocato Pitorri sostiene Padre Lino Spezia, socio onorario Culturidea

In Toscana,poco più di un anno fa (lo scorso 23 marzo 2018), nell’Aula Magna del Seminario Vescovile di Pistoia, durante il concerto per le scuole degli allievi del Liceo Musicale Forteguerri, l’associazione Culturidea ha nominato socio onorario padre Lino Spezia, uno dei responsabili dell’associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi.  Quella della XV edizione del Festival della Musica e delle Arti Pistoia,  è stata senza dubbio una occasione per aggiungere un altro, importante nome tra coloro che hanno ricevuto questo importante riconoscimento. 

L’anno scorso il titolo di socio onorario Culturidea andò a suor Delfina e Riccardo Tesi. Negli anni scorsi sono stati insigniti dell’onorificenza mons. Umberto Pineschi, Carlo Bini, Wilma Vernocchi, Luigi Bardelli, Luigi Tronci, Perry Micheal Allen, Vanna Vanini Pratesi, Bruno Lapio, Graziano Uliani, Maurizio Tuci. Nel 2017 il premio è stato dato a suor Delfina e Riccardo Tesi. 

L’ACSE, che Padre Lino Spezia dirige con devozione, costanza e serietà, pur essendo investita da molteplici cambiamenti – in linea con la realtà che la circonda – ha sempre mantenuto vivo lo spirito di solidarietà ed accoglienza nei confronti degli stranieri.

Padre Lino Spezia è stato il testimone delle diverse attività che, per anni, si sono susseguiti al fine di rispondere alle esigenze dei migranti. Il principale obiettivo dell’associazione, invero, è quello di creare e mantenere viva nella società la cultura dell’accoglienza.

La scelta dell’associazione pistoiese di premiare il missionario Comboniano è stata dettata dalla volontà, ancora una volta, di fornire un chiaro segnale contro ogni forma di razzismo ed emarginazione, facendo emergere l’opera di chi in prima persona si attiva ed agisce per aiutare concretamente gli ultimi del Mondo sia a casa propria che quando giungono nel Belpaese. Congratulazioni, pertanto, a Padre Lino Spezia.

                                                                                             AVVOCATO PITORRI

L’avvocato Pitorri sostiene Padre Lino Spezia e l’incontro con gli studenti

Qualche tempo fa, un gruppo di studenti dell’Istituto Pacinotti De Franceschi, di Pistoia, ha incontrato il missionario comboniano padre Lino Spezia, presso il circolo ARCI Giuseppe Garibaldi di corso Gramsci.

Nel corso dell’incontro, Padre Lino ha esordito raccontando la propria vita e la propria esperienza nel continente africano, catturando l’attenzione dei ragazzi della scuola.

Tra gli aneddoti e gli episodi narrati dal noto missionario, vi è stato quello relativo all’attentato alla propria vita che Padre Lino Spezia ha subito, soltanto dopo poche settimane che era giunto in Uganda. Più specificamente, il missionario ha raccontato che, mentre stava tornando in parrocchia, si è trovato con i suoi compagni in mezzo a colpi di mitra. In Uganda, invero, in quel periodo vi era uno stato conclamato di guerra, protrattosi per oltre dieci anni. 

Gli allievi gli hanno, poi, domandato cosa fossero i cosiddetti “bambini soldato” in Africa. Padre Spezia ha spiegato che molti ragazzi vengano rapiti dai villaggi, manipolati mentalmente, sottoposti ad una sorta di conversione,  drogati e torturati e poi costretti a commettere violenza o addirittura uccidere loro parenti. La piaga dei bambini soldato, in Africa, è estremamente preoccupante. L’età dei giovani coinvolti in questo allarmante fenomeno si aggira trai sette ed i quattordici anni.

Nel corso dell’incontro con gli alunni dell’Istituto di Pistoia, il missionario ha reso edotti gli stessi relativamente all’attività che svolge a Roma in qualità di Direttore dell’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi. L’Acse, ha specificato, è un centro di accoglienza ed istruzione per oltre cinquecento profughi e rifugiati provenienti da quasi cento Paesi diversi. In questo centro sono presenti oltre che questa scuola di italiano ed altre materie anche un pronto soccorso ed uno studio dentistico cui prestano servizio medici volontari.

Padre Spezia ha, poi, aggiunto che oltre il 70% dei giovani africani è ancora analfabeta e la più grande gioia di gran parte di loro è imparare a scrivere il proprio nome e cognome”. 

I racconti del missionario si sono conclusi con la condivisione dello stesso della sua esperienza di concelebrante con Papa Francesco. Ha raccontando come il Santo Padre trasmetta un grande carisma ed ha la capacità di donare a ciascuno tutto il tempo necessario per entrare in confidenza con lui. 

L’incontro con i ragazzi si è concluso con un piccolo insegnamento di vita da parte del sacerdote: ha chiesto a tutti gli alunni di imparare a dire “grazie”, “per favore” e pensare sempre ad almeno cinque cose che ci rendono orgogliosi e insoddisfatti di noi stessi.

                                                                                            AVVOCATO PITORRI

L’avvocato Pitorri sostiene la vita di Padre Renato Bresciani, fondatore dell’ACSE

L’avvocato Pitorri sostiene la vita di Padre Renato Bresciani, fondatore dell’ACSE

A dire di Padre Renato Bresciani il Cristo aveva il volto dell’immigrato, indipendentemente dalla religione, dalla cultura e dal colore della pelle.

Nato a Mezzane di Sotto – Verona – nel lontano 1914, è entrato giovanissimo a far parte dell’Istituto Don Mazza, dove  ha studiato anche San Daniele Comboni. Intelligente e intraprendente, con tanta voglia di fare ed attivarsi per il prossimo,  ha  – da subito – fondato con i compagni di liceo la rivista “Helios”, espressione della nuova generazione studentesca mazziana. Negli anni del liceo ha compreso che “il Signore lo chiamava alla Missione”ed è entrato tra i Comboniani. 
Successivamente si è spostato a Roma, al fine di proseguire gli studi in teologia. Ordinato sacerdote nel 1939, è stato subito inviato a Londra, allo scopo di approfondire lo studio dell’inglese. Scoppiata la guerra, si è purtroppo ritrovato nel campo di concentramento dell’isola di Man (territorio situato in Europa settentrionale, nel Mar d’Irlanda, tra le due isole dell’Irlanda e della Gran Bretagna),dove ha realizzato cose meravigliose e straordinarie di apostolato, facendo sorgere scuole di lingua e di altre scienze per tenere occupati i prigionieri italiani. Qui è diventato editore e diffusore del giornale “Sursum corda”, un foglio di collegamento per i cappellani militari prigionieri. Poi, per oltre quattromila prigionieri, lontani dagli affetti familiari, bisognosi di speranza, ha fondato la rivista “Aurora”.
Terminata la guerra, è diventato superiore provinciale dei Comboniani in Inghilterra, contribuendo ad un fondamentale, determinante sviluppo delle opere dell’Istituto e dell’animazione vocazionale nel Regno unito. 

Nel 1954, realizzando un suo desiderio, è potuto partire per il Sudan come fondatore – e poi insegnante – nel seminario diocesano del Tore (Sudan, appunto), volto alla preparazione dei futuri sacerdoti africani. Basti pensare che dalla sua scuola sono usciti quattro vescovi. 

Non può non rammentarsi che per la sua attività e l’influsso sui futuri sacerdoti, Padre Renato Bresciani è stato definito “padre della Chiesa sudanese”. 

                                                                                        AVVOCATO PITORRI

L’avvocato Pitorri sostiene la realtà dell’ACSE

L’avvocato Pitorri sostiene la realtà dell’ACSE

L’Acse, l’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi, celebra quest’anno il suo giubileo all’insegna della speranza nel poter proseguire il suo cammino a favore degli immigrati, pur vivendo nel contesto delle nuove, mutate situazioni.

In memoria del suo fondatore, Padre Renato Bresciani, che ha anticipato molte iniziative civili e ecclesiali, con dedizione ed amore nei confronti degli immigrati, con l’impegno a far causa comune con loro e – secondo lo spirito di Comboni – l’accoglienza, i servizi qualificati ed il favorire l’integrazione costituiscono i nodi focali di questa importante Onlus, con sede a Roma. Grazie a molte persone che hanno contribuito a scrivere la storia dell’associazione, laici e missionari, immigrati,  amici, volontari, l’Acse ha reso un grande servizio a queste persone, meno fortunate di noi. 

La chiusura del giubileo dell’Associazione si avrà alla fine del prossimo settembre, mese in cui si svolgerà un incontro con un gruppo di amici e volontari e con il consiglio direttivo per definire la realtà dell’Acse in tutte le sue sfaccettature. Il consiglio direttivo costituirà un comitato di onore in cui saranno chiamati a partecipare i superiori e le superiore generali e provinciali dei comboniani e delle comboniane e altre persone che hanno conosciuto Padre Bresciani,  o che sono in linea con il suo pensiero. Sarà costituto anche un comitato organizzatore.

L’Acse, da sempreattenta alle tematiche dei migranti,  della povertà edel divario fra i paesi opulenti ed ipaesi meno avanzati, ha per filo conduttore dei suoi scopi il principio ispiratore di San Daniele Comboni, il padre fondatore dei comboniani, secondo il quale i progetti realizzati nel territorio devono dare autonomia, indipendenza e dignità alle popolazioni supportate ed aiutate.

Daniele Comboni è venerato come santo dalla Chiesa cattolica a seguito della canonizzazione ricevuta da Giovanni Paolo II il 5 ottobre 2003 (viene commemorato il 10 ottobre),  è stato un missionario e vescovo cattolico italiano, fondatore degli istituti dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e delle Pie Madri della Nigrizia. 

Comboni ribadiva sempre, alla base del suo piano missionario, il motto: “Salvare l’Africa con l’Africa!”. 

                                                                                     AVVOCATO PITORRI

L’avvocato Pitorri sostiene la nascita dell’ACSE

L’avvocato Pitorri sostiene la nascita dell’ACSE

L’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi, altrimenti detta Acse, è una Onlus nata  nel 1969 per opera di Padre Renato Bresciani, un missionario comboniano, che ha speso tutta la sua vita per gli immigrati. Successivamente alla sua espulsione dal Sudan, Padre Bresciani ha svolto la sua attività sostenendo sempre gli studenti universitari provenienti dall’Africa.

L’Acse, associazione autonoma di volontariato, ha un proprio atto costitutivo ed un proprio statuto; svolge la sua attività a favore dei migranti e profughi, in linea con i principi di solidarietà ed accoglienza.

Al fine di raggiungere i nobili obiettivi prefissati dall’associazione, comboniani e volontari, ogni giorno, forniscono supporto ed aiuto a coloro che abbandonano le loro case, la loro vita, con la speranza di un futuro migliore.

Nel corso degli anni, anche in considerazione dell’aumento dei flussi migratori (già a far data dagli anni novanta), l’attività dell’associazione si è intensificata, oltre che per gli immigrati anche per la chiesa di Roma e per la società civile.

E’ nell’anno 2000 che l’Acse è diventata, a tutti gli effetti una organizzazione non lucrativa di utilità sociale. Nel 2008 è stata iscritta nel registro nazionale degli enti e delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati.

A tutt’oggi, permanendo vivo lo spirito di solidarietà nei confronti degli stranieri, pur se alcune attività hanno lasciato il spazio ad altre – maggiormente in grado di risolvere i problemi degli immigrati – vi sono numerose nuove iniziative atte ad andare incontro a queste persone, nel migliore dei modi. Ciò perché l’obiettivo principale dell’Acse resta quello dell’accoglienza.

All’inizio del 2019 l’Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughiha festeggiato i suoi cinquant’anni di attività.

                                                                                                 AVVOCATO PITORRI

L’avvocato Pitorri sostiene l’attività di Padre Renato Bresciani

L’avvocato Pitorri sostiene l’attività di Padre Renato Bresciani

Quando si pensa a Padre Renato Bresciani, non può non emergere l’ingente influsso che il missionario comboniano ha esercitato sulle autorità governative e sui diplomatici sudanesi. Sull’esempio di Comboni, ha sovente accostato coloro che avevano autorità e che dirigevano la storia dei popoli al solo (nobile) scopo di curare lo sviluppo del paese. E’sempre stato ascoltato. 

Tra le straordinarie cose che ha potuto realizzare nel corso della sua esistenza, vi è stata  quella di far studiare, a sue spese, molti giovani, permettendo loro di recarsi all’estero in vista di un’Africa cristiana e ben preparata. Ha sempre avuto la convinzione che, così facendo, avrebbe potuto realizzare il piano di Comboni, vale a dire “salvare l’Africa con gli africani”. 

Padre Bresciani è sempre stato stimato dalle autorità sudanesi; cosa che ricambiava di buon grado.  VAl la pena rammentare, invero, che il missionario fondatore dell’Acse  è stato l’unico tra i sacerdoti comboniani ad ottenere il permesso di rientrare in Sudan dopo la grande espulsione di tutti i missionari dal Sudan meridionale nel 1964. 

Ha partecipato a molteplici incontri e feste organizzate presso l’ambasciata sudanese, a Roma. 

Sovente i governanti sudanesi  gli chiedevano consigli e suggerimenti. 

Pare Bresciani ha fatto veramente molto, nel corso della sua vita. Nel periodo in cui è stato in Italia, successivamente all’espulsione, è stato padre spirituale dei teologi comboniani (nella capitale). In quel momento ha scoperto la sua nuova vocazione: assistere gli immigrati africani e asiatici. A lui non può non andare il merito di aver visto nel fenomeno immigratorio “la missione che viene a noi”. 

Nonostante lo scetticismo e le incomprensioni da parte di qualche superiore, ha fondato l’ACSE (Associazione Comboniana Studenti Esteri) che poi è diventata Associazione Comboniana Servizio Emigranti. Nell’ACSE è racchiuso esattamente  il modo di pensare che lo ha accompagnato per tutta la vita. 
In una vecchia chiesa sconsacrata in Via del Buon consiglio, a Roma, ha aperto la sede per accogliere gli immigrati. A volte, trovandosi dinanzi a stanieri ubriachi, che gli chiedevano soldi, non avendo sempre la disponibilità economica ha subito aggressioni da costoro. Eppure, quando la sera, rientrando in comunità, i confratelli gli dicevano: “Cosa sono quei segni sulla testa?”, padre Bresciani rispondeva: “Non è niente, mi sono mosso al buio e ho battuto la testa contro una porta”. Ha sempre sostenuto: “Quando si ama, si perdona,  per questo Dio perdona sempre anche noi”.  Col suo carisma comboniano, in un anno gli immigrati passati dalle sue mani, e dal suo cuore, erano intorno ai quindicimila.

Ha sempre aiutato tutti, cercando di trovare per queste persone in difficoltà vitto, alloggio e lavoro. Ha, addirittura, lottato spesso con la polizia per difendere quei “suoi figli” cercando di giustificarli come ha potuto. 
Ha influito sulla formulazione della “legge Martelli” per gli immigrati; ha coinvolto la Chiesa di Roma nella sua opera ottenendo aiuti dal Vaticano. All’ACSE si sono aggiunti tanti volontari.

Non essendosi risparmiato in nulla (fatica,  lunghi digiuni, notti insonni, corse negli ospedali con gli ammalati), è venuto a mancare il 22 luglio 1996, a Verona.

Tra i tanti insegnamenti che ha lasciato, ricordiamo uno dei più toccanti, rivolto ai suoi immigrati: “Tra voi ho lasciato il mio cuore e con voi continuo a fare causa comune”. 

                                                                                      AVVOCATO PITORRI