Studio Legale Pitorri e Diritti Umani

Lo Studio Legale dell’Avvocato Iacopo Maria Pitorri trova sede in Via Giovanni Amendola 95, nei pressi della Stazione Termini di Roma. L’Avvocato Iacopo Maria  Pitorri ha intrapreso il percorso della sua professione nel 1999, mentre dal 2011 presta il suo servizio anche come Legale in Cassazione. È, inoltre, iscritto nell’elenco dei difensori di ufficio e degli abilitati al Patrocinio a spese dello Stato dell’Ordine degli Avvocati di Roma e nell’elenco dei Custodi Giudiziari presso il Tribunale di Roma. Lo Studio Legale dell’Avvocato Iacopo Maria Pitorri di Roma supporta i suoi clienti per la risoluzione di problematiche negli ambiti del diritto all’immigrazione, diritto del lavoro, diritto penale, diritto della previdenza sociale, diritto civile, diritto tributario, diritto amministrativo, diritto di famiglia e dei minori e responsabilità civile. Spinto da una forte vocazione e sensibilità per le problematiche che affliggono le persone che appartengono alle categorie più deboli e vulnerabili, l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri  di Roma preferisce il contatto diretto con i clienti. Infatti, mostra il suo sostegno nei confronti degli ultimi e degli svantaggiati, vittime di disagio sociale e condizioni umane critiche, che mostrano difficoltà di integrazione sociale. Ideali e valori appresi dalla propria famiglia e che l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, con il suo Studio Legale, ha fatto diventare centro e parte del suo lavoro di professionista, oltre che della sua vita di uomo.  Lo Studio Legale dell’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, infatti, supporta tutti i clienti, senza alcuna discriminazione di sesso, razza, lingua, idee politiche, condizioni personali e sociali. Inoltre, l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri ha avuto modo di approfondire il tema dell’immigrazione e dei Diritti Umani, nel cui ambito vanta una pluriennale esperienza. Si è, poi, specializzato anche nel settore del diritto penale. Lo Studio Legale dell’Avvocato Iacopo Maria Pitorri è riuscito, con il tempo, a creare una rete di collaborazione sull’intero panorama nazionale con professionisti competenti e apprezzati. Proprio con questi ultimi ha stabilito un’interazione umana  ed una relazione professionale , basata sulla cooperazione e sul vicendevole arricchimento professionale. Infatti, l’Avvocato Iacopo Maria  Pitorri considera fondamentale questo approccio per soddisfare nel miglior modo possibile i bisogni dei clienti che si rivolgono alla sua consulenza legale. L’Avvocato Iacopo Maria Pitorri è molto attivo nelle pubblicazioni sul suo blog. Di seguito, un estratto dalle ultime notizie per la categoria “ONU”:

BLOG AVVOCATO IACOPO MARIA PITORRI: L’ONU denuncia: La violenza ostetrica è una violazione dei Diritti Umani Se ne parla ancora troppo poco, ma esiste. La “violenza ostetrica”, infatti, è una silenziosa, ma concreta violazione dei diritti umani delle partorienti. Consiste in maltrattamenti, umiliazioni, mortificazioni, imposizioni di procedure mediche, a volte senza il consenso della paziente, tenuta all’oscuro di quanto si sta facendo sul proprio corpo. È un fenomeno diffusissimo non solo nei paesi in via di sviluppo, anche nei contesti europei, quelli che vengono automaticamente definiti “civili”. La violenza ostetrica è un’autentica violenza di genere, che inevitabilmente si connette e leggi discriminatorie e campagne di disinformazione che presentano un modello distorto della maternità e del ruolo della donna in società. Una donna vista come oggetto di cui poter disporre a proprio piacimento, sempre sottomessa alla volontà di altri e costretta ad accettare passivamente e supinamente ogni decisione. E purtroppo questa immagine così distorta non riguarda solo i paesi lontani da noi per cultura, idee e modelli sociali diversi. Tra le pratiche più diffuse di violenza ostetrica si possono registrare i numerosi tagli cesarei effettuati senza neppure aver consultato la futura madre, oltre che l’abusato uso di pratiche mediche dolorosissime e che potrebbero avere implicazioni psicologiche e morali future sulla partoriente. Spesso, infatti, durante il parto si fa eccessivo ricorso all’episiotomia, che consiste nell’incisione chirurgica del perineo e della parete posteriore della vagina, al fine di ampliare il canale del parto. Molte volte non è una procedura necessaria e, spesso, viene eseguita senza metterne al corrente la futura madre. Inoltre, sempre durante il parto, si registrano un eccesso di induzioni al parto stesso, un esagerato ricorso alla manovra di Kristeller (essa consiste nella pressione praticata sul fondo dell’utero), l’esecuzione di procedure mediche senza l’ausilio dell’anestesia e l’obbligo della posizione da tenere nel corso del parto. Oltre alla violenza fisica, nell’ambito dell’ostetricia si registrano sempre più casi di violazione della privacy e del diritto alla riservatezza e di violenza verbale. I dati forniti dall’Assemblea Generale dell’ONU sul fenomeno della violenza ostetrica sono davvero sconcertanti. Soltanto per restare nel contesto italiano, il rapporto dell’ONU mostra come il 60% delle donne abbia subito una pratica di episiotomia senza esserne stata informata, senza sapere in cosa consistesse o senza che le fosse stato chiesto di firmare il consenso informato. Infatti, il 21,2% delle donne ha ammesso di essere stata vittima di violenza ostetrica. Si tratta di cifre che devono destare un qualche allarme, poiché restituiscono lo specchio di una realtà che non rispetta la donna in uno dei momenti più belli, ma anche più delicati della sua vita.  La violenza ostetrica, infatti, è una realtà più diffusa di quanto si possa credere ed è giunto il momento di alzare il velo di silenzio che copre questo fenomeno nascosto, ma che molte donne ancora subiscono, senza la possibilità di denunciarlo.