Amnesty International

By redazione

Quando parliamo di Amnesty International, spiega l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, ci riferiamo ad una organizzazione non governativa internazionale. Fondata nel 1961, ha come scopo quello di combattere le violazioni dei diritti dell’uomo compiute da governi, da organi che ne dipendano e da singoli funzionari che abusino dei loro poteri.

Ha, nel mondo, un ruolo fondamentale. Basti pensare che nel 1977 è stata insignita del premio Nobel per la pace, per l’attività di “difesa della dignità umana contro la tortura, la violenza e la degradazione”. L’anno seguente è stata insignita del Premio delle Nazioni Unite per i diritti umani. Nel 1991, ha ricevuto il premio Colombe d’Oro per la Pace (grande riconoscimento giornalistico assegnato dall’IRIAD, l’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo), per l’azione contro la violazione dei diritti umani nell’anno della Guerra del Golfo, che coincideva con il trentennale della sua fondazione.

Amnesty International, specifica l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, impegnata nella difesa dei diritti umani, giorno dopo giorno promuove, in maniera indipendente e imparziale, il rispetto dei diritti umani sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Il suo obiettivo primario, invero, è proprio quello di prevenirne specifiche violazioni.

Nata, come sopra accennato, in data 28 maggio 1961, per merito dell’avvocato inglese Peter Benenson, l’organizzazione conta oggi oltre sette milioni di soci sostenitori, che risiedono in più di centocinquanta nazioni.

Il suo simbolo è una candela nel filo spinato. Il merito della realizzazione del logo con la candela, palesa l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, va all’artista britannica Diana Redhouse. Il filo spinato richiama la recinzione di un campo di prigionia soprattutto per richiamare la violenza di quell’argomento, a simboleggiare la detenzione protratta e le violazioni dei diritti umani perpetrate nei confronti dei prigionieri di coscienza; la candela accesa, che rimanda al motto spesso ricordato all’interno di Amnesty International “è meglio accendere una candela che maledire l’oscurità”, rappresenta la volontà, da parte dell’organizzazione, di tenere sotto la luce dei riflettori ciascuna singola violazione dei diritti umani sulla quale essa lavora, perché l’opinione pubblica possa esserne edotta. Un ulteriore significato leggibile nella luce della candela è la speranza nella giustizia per tutte le vittime delle violazioni dei diritti umani.

Più segnatamente, spiega l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, Amnesty International opera in favore delle persone incarcerate per motivi di coscienza, uomini o donne, le cui credenze, la loro origine o l’appartenenza religiosa o politica gli hanno valso la privazione della libertà. Amnesty International si oppone ugualmente e senza riserva a tutte le forme di tortura e alla pena di morte. Nel perseguire detta visione, la sua missione  è quella di svolgere ricerche e azioni per prevenire e far cessare gravi abusi dei diritti all’integrità fisica e mentale, alla libertà di coscienza e di espressione, oltre alla libertà dalla discriminazione.

Tutte le azioni di questa importante organizzazione sono costantemente documentate. I ricercatori di Amnesty International, sul campo, verificano e segnalano, ogni volta, le violazioni dei diritti umani. Raccolte di firme, manifestazioni e pressioni sulle istituzioni sono gli strumenti per portare attenzione su queste violazioni e attraverso un’attività di informazione costante, l’organizzazione sensibilizza incessantemente l’opinione pubblica sulle proprie campagne.

Amnesty International è rappresentata, nel mondo, a livello locale. In Italia, per esempio, palesa l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, esistono circa duecento gruppi formati in media da una decina di soci e presenti in tutte le regioni oltre a circa trenta gruppi giovani, formati da soci in età scolare o universitaria.

Ogni gruppo Amnesty riceve periodicamente delle azioni dai coordinamenti nazionali e dal segretariato internazionale, con il compito di coinvolgere la popolazione del proprio territorio di competenza su tali tematiche generali o casi specifici. La trasformazione delle informazioni raccolte in effettiva pressione verso i governi violatori passa proprio attraverso un capillare coinvolgimento dell’opinione pubblica sul territorio.

I gruppi Amnesty provvedono tra l’altro ad attività di raccolta fondi e di addestramento dei nuovi soci, rappresentano, quindi, a tutti gli effetti il movimento sul territorio.

Per ciò che concerne i rapporti sulla situazione dei diritti umani nel mondo, ogni anno, il segretariato internazionale redige, e pubblica, sia in cartaceo che in digitale, un report dei diritti umani nel mondo (Amnesty International Annual Report).

Tradotto in più lingue (tra cui l’italiano), il rapporto è suddiviso in cinque principali Regioni (Africa subsahariana, Americhe, Asia e Pacifico, Europa e Asia Centrale, e Medio Oriente e Africa del nord) e mira a denunciare, per ogni nazione appartenente ad una specifica Regione, i diritti umani violati nell’anno della pubblicazione del rapporto. La denuncia per ogni nazione a sua volta, è suddivisa in paragrafi come, per citarne alcuni: Contesto, Diritto all’alloggio, Sgomberi forzati, Libertà di riunione, Uccisioni illegali, Libertà di espressione, Sparizioni forzate, Prigionieri politici, Libertà di espressione e di riunione, Pena di morte, Tortura ed altri maltrattamenti, Uso eccessivo della forza, Diritto alla salute, Mortalità materna, Impunità, Controterrorismo, Detenzioni, Condizioni carcerarie, Diritto all’infanzia, Ergastolo senza possibilità di libertà provvisoria, Diritto dei migranti, Diritti dei rifugiati e migranti, Minori non accompagnati, Uccisioni arbitrarie, Violenza contro le donne, Diritti delle donne, Rifugiati e richiedenti asilo, Diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate, Obiettori di coscienza, Discriminazione, ROM, Controterrorismo e sicurezza.

Il rapporto 2017/ 2018 comprende,  fra le centocinquantanove, differenti nazioni prese in esame dall’organizzazione, per aver violato i diritti umani, anche denunce contro l’Italia, la Svizzera, la Francia, la Germania, la Svezia, il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America.

                                                                                                                                             

                                                                                                                                               Avvocato Iacopo Maria Pitorri