Gli aerei delle ONG, spiega l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri,
svolgono la loro attività decollando dall’isola di Lampedusa, al fine di
individuare i gommoni dei migranti partiti dalla Libia (che, non di rado, vengono
pio accolti da navi come la Sea Watch).
Colibrì e Moonbird, rappresenta l’Avvocato Iacopo Maria
Pitorri, hanno portato a termine ben settantotto missioni, a partire dal primo
gennaio, fino agli inizi di giugno. Basti pensare che ben ventiquattro sono
partite da Malta, che rimane un punto di appoggio. La base principale, resta,
ovviamente, Lampedusa.
I velivoli delle ONG possono svolgere anche due missioni al
giorno, con un costo che si aggira intorno ai trecento dollari all’ora. I
bilanci di Sea Watch, invero, attestano che “l’operazione Moonbird” è costata
nel 2017 e 2018 ben 622.376 euro donati in gran parte dalla Chiesa evangelica
tedesca. Più segnatamente, chiarisce l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, Moonbird,
il velivolo di Sea Watch in collaborazione con la svizzera “Humanitarian pilote
iniziative”, ha effettuato, dal primo gennaio al 4 giugno, quarantanove voli
(partendo, soprattutto, da Lampedusa). Nella tabella delle partenze, infatti,
il velivolo è decollato solo quindici volte da Malta. L’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, spiegando
l’esplicarsi dell’attività svolta, rappresenta che, in genere, Alarm Phone (il
centralino dei migranti), riceve la telefonata da un natante partito, in
genere, dalla Libia. A quel punto, allerta il velivolo, che individua il
gommone.
Ricordiamo tutti, invero, l’episodio di inizio anno in cui,
successivamente ad un avvistamento, i piloti hanno inviato le coordinate del
gommone alla nave Sea Watch 3, che ha recuperato quarantasette migranti, trenta
miglia a nord di Zwara, in zona di soccorso (Sar) libica. Poi, il 30 gennaio,
dopo tredici giorni, i migranti sono sbarcati
a Catania. Sea Watch, successivamente, è stata sequestrata, ma il 22
febbraio è tornata nuovamente libera di salpare verso Marsiglia per la effettuazione
di alcuni lavori. In data 11 maggio è tornata in mare. Quattro giorni dopo,
l’altro aereo delle ONG, Colibrì, è decollato da Lampedusa (poco dopo le 8 del
mattino), individuando un gommone con sessantacinque migranti a bordo (sempre
salpati dalla Libia). Sea Watch 3 li ha recuperati, dirigendosi verso le coste
italiane. Pur non autorizzando lo sbarco, il Viminale, il 19 maggio il
procuratore di Agrigento ha concesso l’ingresso in porto, per sequestrare la
nave e far scendere i migranti. Il fermo dura poco: il 10 giugno gli
irriducibili tedeschi sono già in mare. L’unico indagato per favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina è stato il comandante italiano, Arturo Centore.
Il resto dell’equipaggio non ha subito nessun tipo di restrizione, tantomeno i
piloti del Colibrì. Il velivolo di ricognizione, chiarisce l’Avvocato Iacopo
Maria Pitorri, è della piccola ONG francese, Pilotes Volontaires.
L’Organizzazione umanitaria, fondata a Chamonix, vanta ben venticinque anni di
esperienza in aiuti umanitari e pilota dal 2006. Il pilota di linea più esperto
ha seimila ore di volo sui Boeing 747. Gli “umanitari” avrebbero investito
centotrentamila euro per comprare Colibrì, ma in realtà sono aiutati da Sea
Watch.
Da ultimo, tenendo conto di tutti gli aspetti dei velivoli delle ONG, non va omesso di considerare che, oltre al costo delle ore di volo, va aggiunta la manutenzione, l’assicurazione, che può incidere per ottantamila euro l’anno. Ci sono, infine, le tasse aeroportuali. Il denaro impiegato, quindi, non è certo poco; l’impiego, però, avviene in nome della filantropia.
Avvocato Iacopo Maria Pitorri