Le modifiche al “Decreto Sicurezza bis”
Settembre 25, 2019
L’ormai noto “Decreto Sicurezza bis”, dovendo superare incertezze e dubbi di incostituzionalità, è stato presentato qualche giorno fa in Consiglio dei ministri. L’approvazione, tuttavia, é stata rinviata a causa delle perplessità sollevate a seguito dei rilievi del Quirinale sul testo.
Più specificamente, spiega l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, nella precedente versione si prevedevano sanzioni (da 10mila a 50mila euro) per le navi che soccorrevano migranti, violando le norme e le istruzioni “delle autorità responsabili dell’area in cui ha luogo l’operazione di soccorso”. In virtù delle correzioni tecniche apportate, è rimasta la sanzione amministrativa (da 10 mila a 50 mila euro) per le navi che violano “il divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane”» (con sequestro cautelare immediato e successiva confisca).
È stato, però, eliminato il riferimento esplicito alle “azioni di soccorso di mezzi adibiti alla navigazione ed utilizzati per il trasporto di migranti”. Si tratta, chiarisce l’Avvocato Pitorri, di una sorta di limatura apportata dai tecnici del Viminale alle “disposizioni urgenti in materia di contrasto all’immigrazione illegale e di ordine e sicurezza pubblica” (il cosiddetto, appunto, “Decreto Sicurezza bis”). A cambiare, in buona sostanza, sono i primi due articoli del decreto.
Il nuovo articolo 1 (“misure a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e in materia di immigrazione”) stabilisce che “il ministro dell’Interno, Autorità nazionale di pubblica sicurezza, può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e sicurezza pubblica ovvero quando si concretizzano le condizioni di cui all’articolo 19, comma 2, limitatamente alle violazioni delle leggi di immigrazione vigenti, della Convenzione di Montego Bay”.
Rammenta l’Avvocato Pitorri che il “Decreto Sicurezza bis”, recentemente, è stato oggetto di polemiche anche al di fuori del nostro Paese, posto che, secondo quanto stabilito dagli esperti delle Nazioni Unite, “è potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti, inclusi richiedenti asilo e le vittime o potenziali vittime di detenzione arbitraria, tortura, traffico di esseri umani e altre gravi violazioni dei diritti umani”. Per l’ONU, quindi, appare, indispensabile fermare questo decreto
Avvocato Iacopo Maria Pitorri.