Migranti, una fiaccolata in Toscana

Migranti, una fiaccolata in Toscana

By redazione

Successivamente alla  manifestazione antirazzista “People –  prima le persone”, che ha sfilato il 2 marzo scorso per il centro di Milano (presenti circa 250mila persone), anche in Toscana, precisamente a Castellina Marittima (Comune italiano di circa duemila abitanti, della provincia d Pisa) il Sindaco del luogo, in collaborazione con la parrocchia del piccolo Comune, l’ANPI (l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, nata circa un quinquennio fa) e l’ARCI locale (il circolo culturale di piazza Guerrazzi), si sono ritrovati per invocare un “no” al decreto Sicurezza.

 Il tutto è stato realizzato dando vita ad una spettacolare fiaccolata, simbolo della luce che oltrepassa il buio, la chiusura, le ostilità nei riguardi dei migranti.

Notevole è stato il consenso partecipativo della comunità.

A mobilitarsi è stata gran parte della Bassa Val di Cecina, giunta nella nota piazza Don Gallo, teatro che ha avuto per protagoniste attive le amministrazioni dei Comuni di Casale Marittimo, Casciana-Lari, Collesalvetti, Guardistallo, Montecatini Val di Cecina, Montescudaio, Monteverdi Marittimo, Riparbella, Rosignano Marittimo, Santa Luce, oltre al Consiglio Regionale (che, per l’occasione, ha mandato sul posto un suo rappresentante) ed al Sindaco del Comune di Vecchiano, Presidente della Provincia di Pisa.

Dallo spirito della manifestazione a favore del fenomeno migratorio sono emerse forti grida di fratellanza, solidarietà, integrazione, ricerca di soluzioni che vadano al di là degli sterili impedimenti degli sbarchi, o di inefficaci direttive, o superficiali atteggiamenti decisionali, ovvero inutili muri di contrasto ai sogni e alle speranze di una vita nuova per gli immigrati.

Secondo i partecipanti alla manifestazione, le politiche sull’evento migratorio vanno comunque viste indipendentemente alle risposte e/o alle alternative che ogni governo ha inteso fornire, di volta in volta, posto che il fenomeno è diventato costante e continuo già dagli anni Novanta e più che scemare, è in aumento. Ciò perché, al di là di persecuzioni politiche, guerre, miseria e sofferenze, mancanza di lavoro e violenze, la variazione del clima che persiste scaturirà, da qui al 2050, movimenti migratori senza precedenti verso i grandi paesi dell’occidente civilizzato.

Avvocato Iacopo Maria Pitorri