L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa
Settembre 29, 2019
L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Organization for Security and Cooperation in Europe), altrimenti detta OSCE, spiega l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, è una organizzazione regionale per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa.
Attualmente conta cinquantasette paesi membri, che coprono l’area geografica da Vancouver a Vladivostok, ed è la più vasta organizzazione regionale per la sicurezza.
Questa organizzazione, specifica l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, sorge dalla CSCE (la Conferenza sulla sicurezza e sulla cooperazione in Europa), che convocata per la prima volta a Helsinki, il 3 luglio 1973, è nata in pieno clima di “guerra fredda”. Ciò al fine di rafforzare il dialogo Est-Ovest: alla “conferenza”, invero, hanno preso parte, i rappresentanti di tutti i paesi europei (con l’eccezione dell’Albania), e gli inviati degli Stati Uniti d’America e dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
La funzione della CSCE di semplice “conferenza”, con il ruolo di “ponte” tra Est e Ovest è, tuttavia, cambiata radicalmente, con la caduta dei regimi comunisti dell’Europa orientale, alla fine degli anni ottanta, e con il riaffiorare di possibili crisi, nel corso degli anni novanta. La “conferenza”, allora ha iniziato ad assumere compiti concreti di prevenzione e composizione pacifica dei conflitti che si sono susseguiti nei paesi est europei, come conseguenza della disgregazione del blocco sovietico. Ha, inoltre, preso parte alla fase della ricostruzione seguita ai conflitti, nel tentativo di favorire il processo di transizione democratica dell’Europa dell’Est.
Successivamente a questi stravolgimenti geopolitici, spiega l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, la CSCE ha adottato, il 21 novembre del 1990, la “Carta di Parigi per una nuova Europa”, documento con il quale veniva di fatto riconosciuta la fine delle divisioni della guerra fredda. Poi, il 13 ottobre 1993 le è stato riconosciuto lo status di osservatore dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
A partire dal 1° gennaio 1995, rappresenta l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, la CSCE si è trasformata in un’organizzazione stabile, prendendo l’attuale denominazione di “Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa”.
Il principale organo è la Presidenza, che ha durata annuale, esercita funzioni di indirizzo, promuove il dialogo politico e ha la responsabilità dell’attività esecutiva dell’Organizzazione. Il Segretario Generale, invece, con mandato triennale, svolge funzioni di assistenza della Presidenza. Tra i suoi compiti, rientra anche la gestione delle strutture e delle missioni sul campo dell’OSCE.
Di particolare importanza, nel sistema OSCE, sono le tre istituzioni autonome: 1) l’Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti dell’Uomo (ODIHR), con sede a Varsavia; 2) il Rappresentante per la Libertà dei Media, con sede a Vienna; 3) l’Alto Commissario per le Minoranze Nazionali, con sede a L’Aja.
L’OSCE, in buona sostanza, palesa l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, ha come obiettivo il mantenimento della pace e della sicurezza in Europa, intendendo quest’ultima non solo come assenza di conflitti armati, ma anche come presupposto per la difesa dei diritti dell’uomo, per strutture democratiche stabili all’interno di uno “Stato di diritto”, come pure per un concreto sviluppo economico e sociale e uno sfruttamento sostenibile delle risorse.
L’OSCE dispone di una propria rete di Missioni che operano, sulla base di diversi mandati, nei Balcani e Europa sudorientale, in Europa orientale e in Asia Centrale.
Ad oggi, l’OSCE è presente sul territorio con diciannove “missioni” operative, alle quali partecipano circa mille collaboratori internazionali. Rammenta l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri che la prima missione operativa, di lunga, durata dell’OSCE è stata quella inviata nel 1992 nel Kosovo ( missione fallita a causa dello scoppio della guerra nella regione balcanica).
L’approccio dell’OSCE alla sicurezza è globale e cooperativo. Essa tratta un ampio ventaglio di questioni connesse con la sicurezza, inclusi il controllo degli armamenti, la diplomazia preventiva, le misure miranti a rafforzare la fiducia e la sicurezza, i diritti dell’uomo, la democratizzazione e la sicurezza economica e ambientale. Tutti gli Stati che partecipano alle attività dell’OSCE rivestono uno status paritario e le decisioni vengono adottate in base al principio del consenso.
L’attività dell’Organizzazione si esplica in tre settori fondamentali (detti “dimensioni”): la dimensione politico-militare, che affronta gli aspetti militari della sicurezza; la dimensione economico ambientale (che affronta prevalentemente i temi dell’energia, dell’ambiente e dello sviluppo economico); la dimensione umana, dedicata alle tematiche dello stato di diritto ed alla tutela dei diritti umani.
I Ministri degli Esteri degli Stati partecipanti dell’OSCE tengono riunioni annuali, denominate Consigli Ministeriali. I Capi di Stato e di Governo si possono riunire in un Vertice (l’ultimo si è tenuto ad Astana nel dicembre 2010). L’organo ordinario dell’OSCE, preposto alle consultazioni politiche ed al processo decisionale, è il Consiglio Permanente, ove si riuniscono i rappresentati permanenti degli Stati partecipanti.
La Presidenza in esercizio dell’OSCE ha la durata di un anno (1° gennaio/31 dicembre) ed è assunta dal Paese designato a tal fine, con decisione consensuale del Consiglio Ministeriale. La Presidenza coordina il processo decisionale e definisce le priorità dell’attività dell’OSCE. Alla Presidenza spettano, tra l’altro, i seguenti compiti: presiedere Vertici, Consiglio Ministeriale, Consiglio Permanente e organi sussidiari; assicurare il coordinamento e le consultazioni sugli affari correnti dell’OSCE; inviare al Consiglio Permanente progetti, rapporti e documenti di sintesi; sottoporre al Consiglio Permanente raccomandazioni su specifiche questioni; comunicare al Segretariato, alle istituzioni OSCE e alle missioni sul campo le decisioni di Vertici, Consiglio Ministeriale e Consiglio Permanente; curare le procedure relative alle nomine e alle assegnazioni; rappresentare l’OSCE all’esterno, in consultazione con gli Stati membri e avvalendosi dell’assistenza del Segretario Generale; nominare i Rappresentanti Speciali e Personali del Presidente in esercizio dell’OSCE.
Infine, specifica l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, tra i compiti della Presidenza vi è la predisposizione dell’agenda settimanale del Consiglio Permanente, in collaborazione con il Segretariato OSCE, che coadiuva la Presidenza nello svolgimento delle sue attività. Alla prima riunione dell’anno del Consiglio Permanente partecipa il Ministro degli Esteri, come Presidente in esercizio; le altre sono, di regola, presiedute dal Rappresentante Permanente.
Nello svolgimento delle sue funzioni, la Presidenza in esercizio è assistita dal Segretariato dell’OSCE.
Avvocato Iacopo Maria Pitorri