Approdo a Lampedusa per 45 migranti e non approdo per i 43 migranti a bordo della Sea Watch

By redazione

Una recente notizia ha colpito non poco l’attenzione dell’opinione pubblica. L’Avvocato Iacopo Maria Pitorri rappresenta che, a fronte dei quarantatré migranti che, da una settimana, a bordo della Sea Watch, si trovano fuori dalle acque territoriali italiane, di fronte Lampedusa (con il divieto di ingresso intimato dal Governo), ben quarantacinque migranti, invece, sono sbarcati sull’isola siciliana. Arrivati, invero, in piena autonomia, a bordo di una piccola barca in legno, sono stati portati a terra da una motovedetta della Guardia di Finanza che li ha avvistati quando erano già in prossimità dell’isola. I migranti (tra cui due bambini ed una donna incinta) provengono da Kenya, Somalia, Costa d’Avorio e Senegal. Molte delle persone sbarcate erano visibilmente disidratate per il viaggio. I migranti sono stati portati immediatamente presso l’hotspot dell’isola.

Tutto ciò, a parere dell’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, fa riflettere, al punto che a breve, proprio a Lampedusa, partirà una manifestazione di protesta per chiedere lo sbarco dei quarantatré che si trovano a bordo della Sea Watch. Al riguardo, gli attivisti del Forum “Lampedusa solidale”, hanno fatto sapere: “Dormiremo sul sagrato della Parrocchia San Gerlando a Lampedusa, fino a quando i naufraghi e l’equipaggio a bordo della Sea Watch non verranno fatti scendere a terra, in un porto sicuro, come è giusto che sia”. Rammenta l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri che spesso, in questi anni, le persone migranti hanno scelto la parrocchia di San Gerlando, quale luogo in cui riunirsi e incontrare chiunque fosse disponibile a conoscerli, parlare con loro e ascoltarli. A circa quindici miglia da Lampedusa, i passeggeri della SeaWatch3 non hanno quella stessa opportunità, guardano le luci dell’isola e attendono di conoscere il proprio destino.

Perfino l’OIM (l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) ha lanciato un appello “affinché sia garantito, quanto prima, un luogo di sbarco sicuro per migranti soccorsi lo scorso 12 giugno nel Mediterraneo, dalla nave SeaWatch3.”.

 Il Direttore dell’Ufficio di Coordinamento OIM del Mediterraneo ha specificato che “si tratta di un contesto molto drammatico, confermato anche dai migranti sbarcati recentemente in Italia. Inoltre, è necessario sottolineare come, dopo lo sbarco sulle coste libiche, i migranti, compresi i bambini, sono inviati in centri di detenzione, le cui condizioni sono ancora da considerarsi inaccettabili e inumane. Resta ancora impossibile garantire la protezione dei diritti dei migranti, trasferiti in questi centri. Suscita, inoltre, grave preoccupazione che, in assenza di interventi da parte dei governi, per ridurre i morti in mare, le operazioni di soccorso delle organizzazioni non governative siano deliberatamente scoraggiate”.

Avvocato Iacopo Maria Pitorri