Il problema migratorio dell’Italia, dopo il “Decreto Sicurezza”

By redazione

Da un’accurata analisi degli ultimi dati dell’ISPI (l’Istituto italiano per gli studi di politica internazionale, specializzato in analisi geopolitiche e delle tendenze politico-economiche globali), l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri ha rilevato che, a causa del (primo) “Decreto Sicurezza” (il dl n.113 del 2018, convertito nella legge n.132 del 2018) entrato in vigore lo scorso 5 ottobre, più che in riferimento ai migranti che sbarcano sulle nostre coste, trasportati sulle navi umanitarie, è sul territorio del nostro Stato che si avvertono effetti e problemi derivanti dalle disposizioni dello stesso decreto.

Dalle stime dell’ISPI, basate sui dati del Ministero dell’Interno, infatti, emerge come tra giugno 2018 e aprile 2019 circa cinquantunomila stranieri siano “diventati nuovi irregolari, in Italia”. Di questi, tra gli undicimila e i tredicimila sarebbero conseguenza diretta del decreto. Il nucleo focale del provvedimento   si sostanzia nella eliminazione della protezione umanitaria, quella alla quale più frequentemente, negli anni, hanno fatto ricorso le commissioni territoriali incaricate di valutare le richieste di asilo dei migranti. All’aumento dei dinieghi corrisponde un aumento degli allontanamenti dai centri di accoglienza cui, tuttavia, non corrisponde un eguale aumento di rimpatri. In buona sostanza, al migrante che non ha più i requisiti per restare sul nostro territorio viene, in genere, messo in mano un foglio di via con l’ingiunzione di lasciare il Paese. Conseguentemente, in assenza di controlli, è solo una piccola parte di stranieri che osserva l’obbligo impartitogli. La maggioranza finisce per strada, allo sbando. In più i rimpatri sono complessi e costosi. Ulteriormente, specifica l’Avvocato Pitorri, quelli non volontari presuppongono un accordo con il Paese d’origine. Al momento per l’Italia ne sussistono soltanto quattro.

A dicembre 2020, probabilmente gli irregolari, in Italia, saranno 718 mila. Cosa estremamente preoccupante se si pensa che, molto spesso, da un “invisibile”, puo nascere un “criminale”.

Avvocato Iacopo Maria Pitorri