La barca Alex della ONG Mediterranea

By redazione

Recentemente l’imbarcazione della ONG Mediterranea è oggetto di attenzione da parte anche dei media. La Guardia di Finanza di Lampedusa, infatti, ha contestato una seconda violazione del Decreto Sicurezza bis: un ingresso incidentale del veliero Alex, nelle acque territoriali, che sarebbe avvenuto lo scorso 5 luglio. È ciò che è stato comunicato rispettivamente al capitano e all’armatore della barca a vela, il diciotto metri, che la scorsa settimana ha tratto in salvo cinquantanove persone al largo della Libia. Le conseguenze sono una seconda sanzione per un totale di sessantacinquemila euro di multa e il sequestro amministrativo con la confisca di Alex. L’imbarcazione è ormeggiata al porto di Lampedusa, sotto sequestro,  al molo Favarolo. La ONG, tuttavia, fa presente l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, ha fatto sapere che si stanno già predisponendo i ricorsi e tornerà presto in mare. Sembra,  dicono, al fine di giustificare una simile decisione, che  è stato  usato un escamotage giuridico, affermando che Alex abbia violato il decreto, non solo al momento di entrare in porto a Lampedusa (come da contestazione originaria), ma anche qualche ora prima, quando, a causa delle correnti marine e di un difetto delle comunicazioni, indipendente dalla volontà del capitano, la barca,  che era tenuta a non entrare in acque nazionali aveva subito un leggero spostamento della rotta, oltrepassando il limite delle dodici miglia. Considerando, dunque, detto sconfinamento quale prima violazione, l’ingresso in porto del pomeriggio è stato considerato una “reiterazione”. Dunque, confisca. Mediterranea, fa presente l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, dovrà presentarsi davanti al prefetto di Agrigento, al quale spetta la decisione finale, per esporre le proprie ragioni ed evitare, così, un provvedimento durissimo, che, tra l’altro, farebbe salire di molto il conto delle multe. Le ragioni di Mediterranea, però, sono concrete e certificate da chi era a bordo. Per tutto il periodo in cui Alex è stato alla deriva, al limite delle acque internazionali (dall’alba di venerdì 5 luglio fino alle 14,45 di sabato 6) sia il vhf di bordo (l’apparecchio ricetrasmittente dei natanti, diffuso strumento di comunicazione delle imbarcazioni), che il gps (il sistema di posizionamento e navigazione satellitare), hanno fatto fatica a funzionare, rendendo complessa l’individuazione esatta della linea di confine. Ciò che, rappresenta l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, il capitano di Alex ha più volte comunicato alla Capitaneria di Porto e che gli stessi finanzieri hanno sempre sostenuto, e confermato, rendendosi disponibili a collaborare con il comandante, avvertendolo ogni volta che l’imbarcazione fosse andata oltre. Non resta, conclude l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, che attendere l’esito della vicenda. Per far fronte alle spese legali, intanto, Mediterranea Saving Humans ha già raccolto oltre venticinquemila euro di donazioni.

Avvocato Iacopo Maria Pitorri